VANITAS
BeAlpha
Chiesa di sant'Ambrogio della Vittoria - Parabiago (Milano)
4 - 13 october 2024
La natura morta, genere artistico che raffigura oggetti inanimati come frutta, fiori e oggetti domestici, raggiunse il suo apice nei Paesi Bassi del XVII secolo. Il concetto di "vanitas", spesso associato a queste opere, è un tema artistico e filosofico che riflette sulla caducità della vita e sulla vanità delle ricchezze e delle gioie terrene.
Attraverso una prospettiva contemporanea, la mostra Vanitas crea un ponte tra le riflessioni artistiche del passato e il presente, evidenziando come il materialismo e il desiderio di gratificazione immediata siano espressioni attuali della stessa vanità rappresentata nelle opere del passato. Oggi, in una società che spesso privilegia il consumo e la superficialità, il tema della mostra diventa un invito a riconsiderare il nostro rapporto con il materialismo, alla ricerca di significati più profondi e duraturi.
La colletiva di BeAplha è stata curata da Foro Studio in collaborazione con Nonahora e La Fabbica di Sant'Ambrogio.
Still life, an artistic genre depicting inanimate objects such as fruit, flowers and household objects, reached its peak in the Netherlands in the 17th century. The concept of "vanitas", often associated with these works, is an artistic and philosophical theme that reflects on the transience of life and the vanity of earthly riches and joys.
Through a contemporary perspective, the Vanitas exhibition creates a bridge between the artistic reflections of the past and the present, highlighting how materialism and the desire for instant gratification are current expressions of the same vanity represented in the works of the past. Today, in a society that often privileges consumption and superficiality, the theme of the exhibition becomes an invitation to reconsider our relationship with materialism, in search of deeper and more lasting meanings.
The BeAlpha group exhibition was curated by Foro Studio in collaboration with Nonahora and La Fabbica di Sant'Ambrogio.
photo by Stefano Anzini
photo by Stefano Anzini
photo by Stefano Anzini