PALAZZI LABILI
sculptural object
Palazzi Labili è il titolo che Marco Barazzuoli dà al gruppo di sculture con cui interpreta il tema dell’edizione di Forme del Verde 2022. L’artista ispirato alle vicende contemporanee con particolare riferimento ai contesti di guerra, che assumono qui un ruolo di memento, nonché di ammonimento e denuncia degli orrori e delle nefandezze che da essi scaturiscono, intende partire proprio dai volti trasfigurati dei palazzi e delle città a causa dei bombardamenti, per approdare ad un messaggio di speranza e futuro.
Palazzi Labili is the title that Marco Barazzuoli gives to the group of sculptures with which he interprets the theme of the edition of Forme del Verde 2022. The artist inspired by contemporary events with particular reference to the contexts of war, which here take on a role of memento, as well as warning and denunciation of the horrors and atrocities that arise from them, he intends to start from the transfigured faces of the buildings and cities due to the bombings, to arrive at a message of hope and future.
Dopo la crisi viene quindi il tempo della rinascita, e la ri-costruzione diventa sinonimo di pace ed espressione di libertà. Barazzuoli sceglie il metallo derivante da scarti di lavorazione, perché dopo una guerra si riparte con quel poco che è rimasto, ma attraverso questo materiale freddo, austero, e spesso associato all’industria bellica, si crea nuova vita. Una rinascita che è in primo luogo architettonica, ma consequenzialmente ed inevitabilmente sociale.
La lucentezza del materiale fa si che le opere prendano vita divenendo specchio di ciò che le circonda, riflettendone contorni, ombre, luci e sfumature. Il risultato finale è quello di un’ossimorica armonia degli opposti che nasce dal contrasto tra la rigidità del materiale e l’effetto finale, dinamico e luminoso.
After the crisis comes the time of rebirth, and the re-construction becomes synonymous with peace and expression of freedom. Barazzuoli chooses the metal deriving from processing waste, because after a war it starts with what little is left, but through this cold, austere material, and often associated with the war industry, new life is created. A rebirth that is primarily architectural, but consequentially and inevitably social.
The luster of the material makes the works come to life, becoming a mirror of what surrounds them, reflecting their contours, shadows, lights and shades. The final result is that of an oxymoronic harmony of opposites that arises from the contrast between the rigidity of the material and the final, dynamic and luminous effect.
PALAZZO LABILE _ 2
PALAZZO LABILE - 1
PALAZZO LABILE - 3
Nell’opera di Barazzuoli è sensibile inoltre la sua esperienza nell’ambito del design tanto che i lavori che compongono la serie di Palazzi Labili vengono concepiti anche come oggetti di arredamento funzionali ma dall’anima percepibile, come a voler sottolineare nuovamente l’intento di dare vita a qualcosa che apparentemente può risultare inerte. Ed ecco allora che la scultura, anziché essere solamente contemplata può divenire decoro, ora declinata come vaso, ora come fruttiera o portacandele.
È presente infine, anche in questo lavoro, la firma riconoscibilissima dell’artista, evidente nella ricerca della materialità, fil rouge delle produzioni artistiche di Barazzuoli. Che si tratti di legno, marmo o acciaio, il punto di partenza rimane il rispetto quasi sacro per la materia presa nella sua forma più pura, e reinterpretata senza mistificazioni, in modo da conservarne tutta la sua immanente ed originaria energia.
In Barazzuoli's work, his experience in the field of design is also sensitive, so much so that the works that make up the series of Palazzi Labili are also conceived as functional furnishing objects but with a perceptible soul, as if to underline once again the intent of give life to something that may seemingly be inert. And so, instead of being merely contemplated, sculpture can become decoration, now declined as a vase, now as a fruit bowl or candle holder.
Finally, also in this work, there is the very recognizable signature of the artist, evident in the search for materiality, the fil rouge of Barazzuoli's artistic productions. Whether it is wood, marble or steel, the starting point remains the almost sacred respect for the material taken in its purest form, and reinterpreted without mystification, in order to preserve all its immanent and original energy.
Testo di Francesco Savini / Text by Francesco Savini